Maternità nello Sport: Lara Lugli, Ex Pallavolista, Chiede Protezione Legale e Professionismo

Il mondo dello sport italiano è ancora alle prese con un tema delicato e cruciale: la maternità delle atlete. La vicenda di Lara Lugli, ex pallavolista di Carpi, ha riportato alla ribalta la necessità di una maggiore tutela legale e di un approccio più professionale da parte delle società sportive.
Nel 2021, Lugli si trovò al centro di una controversia con la sua squadra dopo aver annunciato la sua gravidanza. Un episodio che sollevò un dibattito acceso sui diritti delle atlete madri e sulla mancanza di adeguate protezioni contrattuali. La sua esperienza si intreccia con il caso più recente denunciato da Asia Cogliandro, un'altra giovane pallavolista che ha subito discriminazioni a causa della sua gravidanza.
La Questione della Tutela Legale
Lara Lugli è stata una delle voci più forti a denunciare la precarietà contrattuale che spesso colpisce le atlete italiane. Contratti a breve termine, mancanza di garanzie in caso di gravidanza o infortunio, sono solo alcuni dei problemi che le atlete si trovano ad affrontare. “Serve un professionismo maggiore da parte delle società sportive,” ha dichiarato Lugli in diverse occasioni. “Le atlete non devono essere penalizzate per il desiderio di diventare madri. Al contrario, devono essere tutelate e supportate.”
Il Caso Cogliandro: Un Campanello d'Allarme
La denuncia di Asia Cogliandro ha ulteriormente amplificato la questione. La pallavolista ha raccontato di essere stata allontanata dalla sua squadra dopo aver annunciato la gravidanza, perdendo di fatto il suo posto in campo e il suo stipendio. Un comportamento inaccettabile che ha evidenziato la fragilità della posizione delle atlete madri nel mondo dello sport.
Cosa Serve per Cambiare?
- Normative più chiare: È necessario definire normative specifiche che tutelino i diritti delle atlete madri, garantendo loro la possibilità di conciliare la carriera sportiva con la maternità.
- Contratti più solidi: I contratti delle atlete devono prevedere garanzie in caso di gravidanza, infortunio o maternità, evitando penalizzazioni e discriminazioni.
- Sensibilizzazione delle società sportive: Le società sportive devono essere sensibilizzate sull'importanza di tutelare i diritti delle atlete madri, promuovendo un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso.
- Supporto psicologico: Le atlete madri hanno bisogno di supporto psicologico per affrontare le sfide legate alla maternità e alla carriera sportiva.
La battaglia di Lara Lugli e Asia Cogliandro è una battaglia per la dignità e il rispetto delle atlete italiane. Una battaglia che richiede l'impegno di tutti: istituzioni sportive, società, atlete e tifosi. Solo così sarà possibile creare un ambiente sportivo più giusto, equo e inclusivo, dove le atlete possano realizzare il loro potenziale senza dover rinunciare al desiderio di diventare madri.
La speranza è che queste vicende possano spingere il legislatore e le istituzioni sportive ad agire concretamente, garantendo alle atlete madri le tutele che meritano e promuovendo un cambiamento culturale che valorizzi la maternità nello sport.