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La Crisi Umanitaria a Gaza: Oltre l'Orizzonte dell'Orrore, una Strategia Nascosta?

2025-07-26
La Crisi Umanitaria a Gaza: Oltre l'Orizzonte dell'Orrore, una Strategia Nascosta?
Avvenire

Le immagini che arrivano da Gaza sono strazianti: corpi emaciati, sofferenza indicibile, una disumanità che scuote le coscienze di tutto il mondo. Ma dietro questa tragedia, si cela qualcosa di più complesso di una semplice escalation di violenza? Mario Morcellini, professore emerito di comunicazione all'Università La Sapienza, lancia un allarme lucido e inquietante: non si tratta solo di un'emergenza umanitaria, ma di un possibile strumento strategico.

Morcellini, in un'analisi profonda e articolata, sottolinea come a Gaza si stia assistendo a una “progressione dell'orrore”, a uno spostamento dei confini di ciò che consideriamo accettabile. Non è solo la quantità di sofferenza a essere sconvolgente, ma la sua sistematicità, la sua apparente deliberazione. Questa escalation, secondo il professore, potrebbe non essere un effetto collaterale della guerra, ma un elemento calcolato all'interno di una strategia più ampia.

Ma quale strategia? E chi ne sarebbe il destinatario? Le risposte, ammette Morcellini, sono complesse e richiedono un'analisi multidisciplinare che tenga conto di fattori politici, economici e sociali. Tuttavia, il professore non esclude la possibilità che la sofferenza di Gaza venga utilizzata per destabilizzare la regione, per giustificare interventi esterni, o per manipolare l'opinione pubblica globale.

L'aspetto più preoccupante, secondo Morcellini, è la progressiva normalizzazione di questa “disumanità”. Assistiamo con rassegnazione a scene che un tempo avremmo ritenuto impensabili, e rischiamo di abituarci a un livello di violenza e di sofferenza che dovrebbe invece indignarci e mobilitarci. È fondamentale, quindi, non cadere nella trappola dell'indifferenza, ma continuare a denunciare le atrocità commesse a Gaza e a chiedere un intervento immediato per proteggere i civili.

La crisi umanitaria a Gaza non è solo una tragedia locale, ma una sfida globale. Richiede una risposta urgente e coordinata da parte della comunità internazionale, basata sul rispetto del diritto internazionale umanitario e sulla tutela dei diritti umani fondamentali. E, soprattutto, richiede una riflessione profonda sulle cause profonde di questo conflitto e sulle strategie che potrebbero portare a una soluzione pacifica e duratura.

Le parole di Morcellini ci invitano a guardare oltre l'orizzonte dell'orrore, a cercare di comprendere le dinamiche complesse che si celano dietro questa tragedia, e a non accettare passivamente la normalizzazione della disumanità. Solo così potremo sperare di costruire un futuro più giusto e pacifico per tutti.

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